I luoghi oggetto dell’intervento rappresentano il nodo urbano di raccordo tra la parte nuova e veicolare della città e la parte vecchia medioevale e rinascimentale. Sono la parte aulica dell’espansione ottocentesca che ha trovato nell’antico asse di via Silvio Pellico tra l’ex stazione e il centro storico la sua migliore espressione.
Le analisi e i rilievi effettuati hanno condotto ad adottare le seguenti linee di progettazione:
1. ottenere ambienti urbani omogenei, composti di elementi semplici e ripetitivi, con il minimo di “oggetti di arredo” eterogenei per materiali e per forme;
2. usare il minor numero possibile di tipi diversi di materiali con l’esclusione di manufatti in cemento e l’adozione della pietra integrata con elementi in metallo e, per le sedute, in metallo e legno;
3. rafforzare il tracciato delle linee direttrici dei percorsi in modo da renderlo legato all’impianto urbano piuttosto che derivante da analisi dei flussi, che penalizzerebbero gli spazi sacrificando il disegno a criteri di funzionalità viabilistica;
4. Individuare una pavimentazione che potesse estendersi su tutta l’area in modo omogeneo, flessibile ed adattabile a tutte le situazioni (campiture ricorrenti ottenute con fasce di bordo perimetrali).
Il primo ambito funzionale comprende Corso Italia e Piazza Vineis tra via Torino e via Martiri e il primo tratto di via Ludovico II; corso Italia diventa a senso unico nel tratto tra via Torino e via Martiri con una carreggiata di metri 4.50 a percorrenza lenta. Rimangono sul lato destro della strada due parcheggi da 18 posti l’uno a rotazione veloce disposti a nord e a sud di piazza Vineis; via Ludovico II, nel tratto tra C.so Italia e il Vicolo della Beccaccia, rimane ad uso esclusivamente pedonale, con accesso veicolare riservato ai soli residenti.
La pavimentazione del Centro Naturale Commerciale è realizzata in lastre di pietra di Luserna a spacco naturale per le parti pedonali e di cubetti di serizzo per le parti veicolari con esclusione dei parcheggi. Vista la notevole differenziazione nelle pavimentazioni esistenti se ne propone una drastica diminuzione della varietà per ottenere un effetto di omogeneità di insieme.